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Spedizione sull’Himalaya per Daniele Semprucci e Diletta Di Nuccio: le colonne di Trek Mood in Nepal, a due passi dall’Everest fotogallery

Daniele Semprucci e Diletta Di Nuccio sull'Himalaya, con lo sguardo sull'Everest (FOTO)

L’Himalaya, maestoso e imponente, ha da sempre attirato gli animi degli avventurosi, dei sognatori e dei cercatori di emozioni. Ed è proprio in questo scenario epico che si stanno avventurando due figure che hanno fatto della passione per il trekking uno stile di vita e, da un paio d’anni, la propria professione: Daniele Semprucci e Diletta Di Nuccio, la coppia che è l’anima e il cuore di Trek Mood.                                                                                                                                                                                            

Da giorni, Diletta e Daniele (cresciuto a Lanuvio) sono approdati in Nepal, dove stanno intraprendendo la loro prima straordinaria  avventura tra le vette più alte del mondo, per portare a compimento un’impresa che li porterà a toccare il cielo con un dito, camminando tra i giganti di pietra dell’Himalaya, fino a raggiungere il Campo Base dell’Everest, la vetta più alta del pianeta.

Fondata quasi due anni fa, l’associazione Trek Mood ha già lasciato un segno indelebile nel trekking del territorio, guidando centinaia di appassionati attraverso i monti del Lazio e del centro Italia. Ora, il loro spirito avventuroso li ha spinti oltre, verso l’epicentro dell’avventura, laddove la terra sfiora il cielo e dove la sfida contro l’altitudine e i limiti della natura diventano un’esperienza unica ed indimenticabile.

Nel loro primo resoconto fatto a “Castelli Notizie”, Diletta e Daniele ci trasportano nell’atmosfera vibrante del Nepal, descrivendo l’attesa paziente a Manthali e il momento magico del decollo verso Lukla, con la sua pista in salita che sfida la gravità stessa. Da lì, con l’aiuto prezioso di Chakra e di un portatore, hanno iniziato il loro trekking verso l’ignoto, verso quei paesaggi che fin dall’infanzia hanno alimentato i loro sogni.

Ma non è stata una passeggiata: tra burocrazie nepalesi e tante persone, il loro viaggio ha avuto momenti di disagio e sconforto, ma anche di pura attesa e speranza. E infine, l’arrivo a Phakding, il primo passo verso Namche Bazar, un luogo che promette emozioni e avventure ancora più grandi.

Nel secondo racconto, le emozioni si fanno più intense, mentre Diletta e Daniele si trovano immersi in una natura selvaggia e maestosa. L’acclimatazione diventa fondamentale, un passo necessario per permettere al corpo di adattarsi alle altitudini estreme che li attendono. A 4470 metri, si preparano a lasciare alle spalle giorni di preparazione e ad affrontare le quote più alte.

Tra sali e scendi, tra panorami mozzafiato e una natura selvaggia che si svela mano a mano che si procede verso il cuore dell’Himalaya, Diletta e Daniele hanno già visto le vette leggendarie dell’Everest, del Lhotse e del Cho Oyu. Ma la loro avventura è solo all’inizio, e ogni passo è un’emozione nuova, un frammento di sogno che si avvera.

Mentre i due si avventurano sempre più in profondità nelle terre incontaminate dell’Himalaya, noi li continueremo a seguire dai loro amati Castelli Romani (che nelle scorse settimane hanno contribuito a farci conoscere, lungo il sentiero che collega Genzano con Nemi) con il cuore gonfio di emozione e di ammirazione.

Ciò che stanno vivendo non è solo un viaggio fisico, ma un’esperienza che li porterà a scoprire nuovi orizzonti dentro di sé, a superare limiti e a toccare le vette più alte, non solo del mondo, ma anche del loro spirito avventuroso. E noi siamo con loro, pronti a riabbracciarli al loro ritorno e a farci testimoniare ogni minimo particolare della loro splendida avventura.

IL RACCONTO DI DANIELE E DILETTA: “𝗣𝗜𝗔𝗖𝗘𝗥𝗘 𝗛𝗜𝗠𝗔𝗟𝗔𝗬𝗔, 𝗦𝗜𝗔𝗠𝗢 𝗔𝗥𝗥𝗜𝗩𝗔𝗧𝗜”

“Il Nepal lo sognavamo così. Accogliente, confusionario,contraddittorio, stupendo. In questa stagione non si vola da Kathmandu per la regione dell’Everest e quindi arriviamo a Manthali dopo cinque ore di pulmino. Purtroppo passeremo quattro giorni interminabili perché nessuno aereo volava per Lukla quindi tra disagio e sconforto siamo entrati nella modalità ‘wait’. Finalmente voliamo per il sensazionale aeroporto di Lukla a 2800 m con la pista in salita ( discesa per la partenza)! Da lì con Chakra e portatore inizierà il trekking che fin da bambini immaginavamo… Primi km semplici tra burocrazie nepalesi e tante persone arriviamo a Phakding per spostarci e acclimatarci il giorno dopo nella favolosa ed emozionante Namche Bazar…”.

Questa, invece, la loro seconda testimonianza: “Questi giorni sono passati veloci tra sali e scendi per acclimatarsi, è importante per il corpo salire di quota per poi dormire a quote leggermente più basse. Adesso siamo a 4470 m e da domani lasceremo alle spalle questi tre giorni di preparazione alle quote più alte. Saremo offline perché più si sale e più i servizi costano, costa tutto di più dall’acqua ai viveri e per questo è importate essere ben equipaggiati in tutto! Abbiamo visto Everest, Lhotse, Cho Oyu. Ma mano che proseguiamo verso il cuore dell’ Himalaya il paesaggio cambia, diventa crudo, aspro, emozionante…”.

𝗔𝗖𝗖𝗟𝗜𝗠𝗔𝗧𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗘 𝗚𝗜𝗢𝗥𝗡𝗜 𝗢𝗙𝗙𝗟𝗜𝗡𝗘”

“Questi giorni sono passati veloci tra sali e scendi per acclimatarsi, è importante per il corpo salire di quota per poi dormire a quote leggermente più basse. Adesso siamo a 4470 m e da domani lasceremo alle spalle questi tre giorni di preparazione alle quote più alte. Saremo offline perché più si sale e più i servizi costano, costa tutto di più dall’acqua ai viveri e per questo è importate essere ben equipaggiati in tutto!
Abbiamo visto Everest, Lhotse, Cho Oyu. Ma mano che proseguiamo verso il cuore dell’ Himalaya il paesaggio cambia, diventa crudo, aspro, emozionante…”.
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