POLITICA

San Cesareo – Accesso agli atti della Paolacci s.r.l. sulla conformità urbanistica delle abitazioni di via di Campo Gillaro

bitumificio-Paolacci

Anni di lotte, proteste e manifestazioni ad oggi sembrano solo un breve antefatto allo scontro aperto tra il Comitato Pro Colle Campo Gillaro e la società proprietaria del tanto contestato bitumificio, la Paolacci S.r.l. L’ultimo atto in ordine temporale è stata la formale denuncia presentata dal Comitato, ma poco prima di questo gesto forte, ai vicini di casa dell’impianto è stata notificata dal Comune di San Cesareo una richiesta di osservazioni da parte dei controinteressati per l’istanza di accesso agli atti presentata dalla ditta Paolacci.

Da quanto raccontano i vicini di casa del bitumificio, sembra che si sia tornati all’annosa questione del chi c’era prima e su quali siano le carte che dimostrino la regolarità delle abitazioni. L’8 aprile, infatti, agli abitanti di Campo Gillaro e aree limitrofe, tutti appartenenti al Comitato che ha recentemente sporto denuncia, sono state notificate dal Comune di San Cesareo delle comunicazioni ai controinteressati in cui si chiedeva loro di presentare le opposizioni alla “richiesta di accesso per visionare copia degli atti – inerente la documentazione attestante la conformità urbanistica nonché la preesistenza rispetto al piano di zonizzazione comunale” delle loro abitazioni. Questa istanza di accesso agli atti, regolamentata dalla legge 241/1990, è stata presentata dalla società Paolacci S.r.l., interessata a visionare tutta la documentazione che attesti la regolarità urbanistica degli immobili in questione per produrla in giudizio.

Nonostante i cittadini dichiarino di non aver nulla da nascondere sulla regolarità delle proprie case, la cui richiesta di sanatoria risale al 1985 (legge n. 47), ciò che ha suscitato la reazione e l’opposizione sono state le modalità con cui questa nota è giunta loro: “Nella nota notificata dal Comune – spiegano da Campo Gillaro – mancava copia dell’istanza di accesso agli atti e la società Paolacci non avrebbe dedotto nulla in merito all’interesse della società alla richiesta di ostensione, il motivo per cui si richiede la produzione in giudizio di tale documentazione, il tipo di giudizio a cui si fa riferimento, le finalità del giudizio stesso e quali sono le parti di esso. Insomma, in nessuna parte del documento è possibile individuare quell’interesse diretto, concreto e attuale richiesto dalla normativa sull’accesso agli atti e più volte ribadito dalla giurisprudenza amministrativa”. Parafrasando le loro parole, questi cittadini, alcuni dei quali addirittura non proprietari delle abitazioni in questione, avrebbero ricevuto una notifica priva di parti salienti, quali la copia dell’istanza presentata dalla Paolacci e la specificazione del giudizio cui si fa espressamente riferimento nello stesso documento: lacune che hanno reso difficoltosa un’opposizione a tale atto teso a rendere pubblici permessi e sanatorie delle loro abitazioni.

Nonostante i cittadini abbiano presentato queste obiezioni, “il Comune di San Cesareo ha comunque ritenuto di dover concedere gli atti richiesti [dalla Paolacci s.r.l. ndr], utilizzando la normativa sul permesso a costruire allargandola in maniera tale da poter ricomprendere anche gli atti richiesti dalla società Paolacci – hanno raccontato gli stessi – viene infatti dedotto che l’art. 20 del D.P.R. 380/2001 consente la pubblicazione sull’albo pretorio e per tale motivo procedono all’ostensione del diverso titolo abilitativo in sanatoria”. Insomma, poiché la legge 380 del 2001 impone la pubblicazione dei permessi a costruire, il Comune ha ritenuto legittimo rendere pubbliche anche le sanatorie dei residenti di Campo Gillaro, richieste nel 1985 aderendo alla concessione in sanatoria prevista dalla legge n.47 di quell’anno.   

In un certo qual modo, quindi, questa richiesta di accesso agli atti gioca in favore di questi cittadini, che possono così riaffermare con carte alla mano di essere lì dagli anni ’80: “se vogliono, i miei permessi li posso pubblicare anche su Facebook, perché non abbiamo niente da nascondere”, ha rilanciato Graziella, ma il vero nucleo della questione per loro restano le modalità con cui hanno ricevuto questa richiesta: “non abbiamo avuto copia dell’istanza con le motivazioni per cui venivano richiesti i permessi delle nostre case e alcuni di noi si sono ritrovati questa nota senza essere neanche proprietari degli immobili in questione”. Proprio per conoscere le motivazioni di questo accesso agli atti presentato dalla Paolacci s.r.l. e capire a quale giudizio si facesse riferimento, Graziella ha così deciso di presentare a sua volta un’istanza di accesso agli atti al Comune di San Cesareo, per la quale è ancora in attesa di una risposta.

Venuti a conoscenza di questa complessa vicenda, dalla nostra redazione abbiamo deciso quindi di metterci in contatto con il Comune di San Cesareo per rigirare loro la questione presentataci dal Comitato Pro Colle Campo Gillaro, ma purtroppo ad oggi ancora senza esito.

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