Tra Roma e provincia si continua a disquisire politicamente e mediaticamente sulla gestione rifiuti. Il sequestro preventivo della discarica di Albano Laziale, disposto recentemente dalla Procura di Velletri, ha costretto il Campidoglio a rivedere le strategie trasportistiche e logistiche, legate ai rifiuti di Roma, costringendo il sindaco Gualtieri a portare gli scarti anche fuori dal territorio regionale del Lazio. Una situazione che, a quanto pare, significherebbe un esborso maggiore di denari pubblici per la gestione della immondizia romana. Questo denuncia, a tal proposito, il consigliere capitolino e vicepresidente della commissione Ambiente Daniele Diaco (M5S): “Il fallimento della giunta Gualtieri sui rifiuti ormai è certificato. Senza nuovi invasi, 1 milione di euro in più al mese è il costo per Roma e i romani, che già pagano la tariffa TaRi più alta d’Italia, per portare gli scarti fuori Regione. Se consideriamo poi anche l’aumento del prezzo del carburante per gli spostamenti dei camion, i conferimenti stanno costando oltre 45mila euro in più ad Ama”.
Tutto questo, si chiede l’esponente pentastellato “lo sanno i cittadini capitolini? Intanto resta chiusa la discarica di Albano, mentre quella di Viterbo, l’unica disponibile in Regione Lazio, sta ricevendo oltre 400 tonnellate di rifiuti in più ogni giorno perché senza Albano rimangono orfani dello smaltimento anche 24 comuni dell’hinterland della Città Metropolitana – aggiunge Diaco, secondo il quale il sindaco “Gualtieri e i suoi brancolano nel buio, anzi nella monnezza!”.
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